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Si può affrontare il cambiamento facendosi trovare pronti. In questo senso quella di Acea è una storia di efficienza e organizzazione.
L’azienda ha risposto all’emergenza sanitaria Covid-19 con tempestività: sono state messe in atto azioni concrete per garantire i servizi sul territorio e la tutela delle sue persone, sia sul campo che in modalità smart working.
Uno dei protagonisti di questa storia è Federico Achilli, Responsabile Strategy & Technology Business Management della sezione Technology Solutions del Gruppo Acea. Federico è tra coloro che coordinano le attività intraprese mese dopo mese per far sì che il Gruppo non si fermi mai.
“Quando è iniziata la pandemia, in Acea si è subito costituito un comitato per la prevenzione del Covid-19, di cui sono segretario” racconta Federico.
Il comitato, presieduto dal Chief Operating Officer, riunisce i rappresentanti di diverse aree aziendali: legale, comunicazione, sicurezza, risorse umane, IT e aree di business.
Sin dai primi giorni si è occupato di recepire le normative emanate dal governo e tradurle in soluzioni operative all’interno dell’azienda, ponendo particolare attenzione alle categorie più fragili.
Così è nata la formula adottata in Acea: focalizzarsi sul presente per fornire soluzioni immediate, ma con uno sguardo al futuro per progettare nuove modalità di lavoro.
“Acea crede da sempre nel valore della tecnologia. Per questo da tempo si è dotata di un’infrastruttura che, nei giorni precedenti al lockdown, ha permesso l’attivazione tempestiva di VPN in numero sufficiente per gestire il passaggio al lavoro da remoto: in sole 48 ore oltre 4.000 persone hanno iniziato a lavorare da casa.”
Tutto nasce dalla preparazione alle nuove modalità di lavoro che il Gruppo aveva intrapreso già da alcuni anni, come lo smart working, e che sono risultate fondamentali per reagire all’emergenza in modo veloce e mirato. In questo anche le persone hanno avuto un ruolo fondamentale, tutti hanno collaborato in modo fattivo facendo sì che il nuovo sistema organizzativo funzionasse.
Un team di lavoro interdisciplinare a supporto delle attività del comitato ha messo in campo una serie di azioni capillari per progettare la coesistenza tra le attività in smart working ed eventuali rientri in sede nei mesi estivi.
La presenza in ufficio era prevista su base volontaria e in situazioni di effettiva necessità. Ovviamente con tutte le accortezze per garantire la sicurezza e la salute personale.
“Abbiamo realizzato un’app, Acea for You, per consentire al dipendente di compilare l’auto-certificazione, allora obbligatoria per motivare gli spostamenti da casa per recarsi in ufficio.” Spiega Federico.
Con la stessa app è stato poi possibile prenotare i test sierologici da effettuare presso la sede aziendale, nonché la prenotazione del pasto o del posto a mensa.
Mentre per facilitare l’organizzazione del lavoro “è stata introdotta la piattaforma Service Now grazie alla quale ogni responsabile potrà, quando la situazione lo permetterà, pianificare le presenze coniugando le esigenze di team con i vincoli di capienza di ogni piano degli edifici” prosegue Federico.
Con l’evolversi dell’emergenza sanitaria, il Gruppo Acea ha esteso ulteriormente l’adozione dello smart working. Oggi l’85% della popolazione aziendale lavora da remoto.
Questo è stato possibile grazie alla messa a punto di un modello operativo di organizzazione del lavoro flessibile in cui ogni fase dell’emergenza può essere gestita con tempestività e proattività adattandosi velocemente ai cambiamenti di scenario.
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