Labsharing nasce da “Acea Open Asset”, un workshop ideato dall’area Innovation del Gruppo in cui i partecipanti erano chiamati a immaginare nuovi modi per valorizzare gli asset Acea mettendoli a servizio del territorio.
Una delle idee emerse dall’iniziativa ha portato, grazie alla collaborazione con ENEA, alla realizzazione di una piattaforma online che permetterà anche a soggetti terzi di richiedere l’utilizzo di strutture d’eccellenza e supporto scientifico nel campo dei controlli ambientali di elevata complessità.
Le parole chiave sono condivisione, innovazione e sostenibilità: sia come modalità di lavoro, partecipata e collaborativa, sia come servizio innovativo.
Come funziona Labsharing?
La parte più interattiva della piattaforma è una sezione “vetrina” in cui sono raccolti i progetti di ricerca attivi: i contenuti sono organizzati per categorie e gli utenti possono commentare e dare il proprio contributo ai progetti esistenti, proporne di nuovi o suggerire collaborazioni.
L’altro focus è sull’offerta dei servizi di analisi, raggruppati in quattro “matrici analitiche”: analisi dell’acqua, dell’aria, analisi del terreno, analisi ambientali di altro tipo. “Funziona proprio come un’app di prenotazione” racconta Luisa Marotta, team Innovation: “abbiamo progettato una dashboard attraverso la quale l’utente può controllare lo stato delle proprie richieste: se sono state accettate dal laboratorio o se l’analisi è stata completata”.
Infine, due sezioni sono dedicate alla consultazione dei pacchetti analitici e delle strumentazioni disponibili nel polo tecnologico di Acea Elabori, che fornisce servizi tecnici di ingegneria, laboratorio analitico, ricerca e consulenza specialistica alle altre società del Gruppo.
Attualmente Labsharing è aperta a utenti interni di Acea ed Enea, ma in futuro anche privati, università o enti di ricerca potranno accedere a tutte le tecnologie di analisi e know how, come quelle di Acea Elabori e i laboratori di Enea dislocati sul territorio nazionale.