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51 punti luce sulla facciata e sul campanile
9 punti luce sulla facciata e sul campanile
La Basilica di Santa Maria in Trastevere, che secondo la tradizione fu fondata da Papa Callisto I nel III secolo e terminata da San Giulio I nel 340, è probabilmente il primo luogo ufficiale di culto cristiano a Roma. La chiesa si affaccia sulla splendida piazza di Santa Maria in Trastevere, cuore pulsante di uno dei quartieri simbolo della capitale.
La basilica, si narra, venne edificata nel luogo in cui sgorgò dell’olio, simbolo della grazia rappresentata da Cristo. La sua storia architettonica, che va dal III secolo fino al XIX, è stata segnata da diversi restauri e modifiche, per arrivare fino a noi nel suo splendido aspetto, con l’ultimo intervento avvenuto tra il 1866 e il 1877 ad opera dall’architetto Virginio Vespignani.
L’impianto romanico della Basilica di Santa Maria in Trastevere, che ancora oggi possiamo ammirare, risale all’intervento avvenuto nel XII secolo, sotto il pontificato di Innocenzo II. La chiesa, costruita con materiale di spoglio proveniente dalle Terme di Caracalla, venne arricchita dal transetto e dalla nuova abside, impreziosita dai mosaici di Pietro Cavallini, raffiguranti la "Vita della Vergine". Il campanile romanico della Basilica di Santa Maria in Trastevere, invece, venne costruito durante il pontificato di Eugenio III, successore di Innocenzo II.
La pianta della Basilica presenta una struttura a croce latina, con una navata centrale e due navate laterali, inframezzate da 22 colonne ornate da capitelli ionici e corinzi, provenienti probabilmente dalle Terme di Caracalla. Completano la struttura le cappelle laterali, in particolare la Cappella Altemps, decorata in stile barocco, che ospita il dipinto della Madonna della Clemenza, una delle più antiche icone mariane esistenti del periodo medievale. Numerosi sono i tesori custoditi all’interno della Basilica di Santa Maria in Trastevere, tra cui anche il crocifisso ligneo policromo di grandi proporzioni, tra i più antichi di Roma.
All’interno della Basilica di Santa Maria in Trastevere la luce filtra dalle alte finestre amplificando sia la preziosità del soffitto aureo a cassettoni disegnato da Domenichino in piena epoca barocca, sia le tarsie marmoree rosse e verdi dell’affascinante pavimento cosmatesco. A impreziosire l’abside ci sono i mosaici raffiguranti la Madonna del XIII secolo a firma di Pietro Cavallini e nella fascia inferiore gli affreschi successivi di Agostino Ciampelli.
Il progetto, realizzato da Acea dopo il restauro della Basilica di Santa Maria in Trastevere, è nato dalla collaborazione con Roma Capitale - Dipartimento Simu. Sono stati posizionati 51 proiettori a LED di ultima generazione per valorizzare il profilo architettonico della facciata, il portico, i preziosi mosaici e il campanile, per la prima volta illuminato in ogni suo lato. La tonalità della luce, calda e con un’alta resa cromatica, è stata appositamente studiata per integrarsi perfettamente nell’atmosfera dello storico quartiere Trastevere.
L’impianto di illuminazione è dotato di un sofisticato sistema digitale di controllo che permette, attraverso una rete wi-fi bluetooth, di controllare ogni punto luce misurandone l’intensità. È presente inoltre un palo innovativo, progettato da Acea, che sostiene 9 punti luce diretti sulla facciata e sul campanile e che riduce l’impatto visivo dei fari nel contesto artistico della piazza.
L’intervento, eseguito dai tecnici di Acea nel rispetto delle indicazioni della Soprintendenza Speciale di Roma e della Sovrintendenza Capitolina, con la collaborazione dell’Università di Roma Tre e con la Comunità di Sant’Egidio, permette piena visibilità notturna della Basilica e contribuisce, coniugando sensibilità artistica e tecnologia, a riqualificare l’antistante piazza di Santa Maria in Trastevere e uno spazio urbano tra i più celebri della Capitale.
51 punti luce sulla facciata e sul campanile
9 punti luce sulla facciata e sul campanile
Il tratto dominante della facciata della chiesa di Santa Maria in Trastevere è senz’altro il mosaico su fondo dorato della facciata, risalente tra il XII e il XIII secolo e raffigurante Maria in trono che allatta il Bambino, affiancata da sante che portano in mano delle lampade.
Il mosaico dell’abside di Santa Maria in Trastevere, realizzato intorno al 1100 da una squadra di mosaicisti, è di grande impatto visivo e rappresenta uno degli ultimi esemplari legati ai canoni bizantini. La cornice a motivi fitomorfi incastona le figure delle Vergine Maria, di Gesù, dei santi e dei papi sepolti nella Basilica.
Al di sotto dell’arco sono presenti i mosaici di Pietro Cavallini, realizzati intorno al 1200, con episodi narranti la vita di Maria: la nascita della Vergine, l’Annunciazione, la Natività, l’Adorazione dei Magi, la presentazione al Tempio e la morte di Maria. Ne è stato aggiunto un settimo, in cui il committente, il cardinale Bartolomeo Stefaneschi, offre i mosaici alla Vergine. I mosaici di Pietro Cavallini nella chiesa di Santa Maria in Trastevere sono un capolavoro dell'arte italiana del XIII secolo. Essi segnano un punto di svolta nell'arte musiva romana, superando le caratteristiche bizantine per adottare nuovi stili, con Giotto e Cavallini tra i principali protagonisti di quel periodo innovativo.
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