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- Protezione e tutela delle sorgenti d’acqua
Negli ultimi decenni una sempre maggiore attenzione alla sostenibilità è stata fonte d’ispirazione per le nuove norme in materia di tutela della risorsa idrica, a partire dalla Direttiva Quadro sulle Acque (Water Framework Directive – WFD, 2000/60/CE). In ambito nazionale, il recepimento della WFD è avvenuto tramite l’emanazione del D.Lgs. 152/2006 e dei successivi decreti attuativi che riguardano la valutazione dello stato di conservazione degli ecosistemi naturali associato ad uno specifico quadro socio-economico.
Le attività volte alla tutela dell’acqua includono il monitoraggio in termini di quantità oltre a un’attenta valutazione della sua qualità: non solo per garantire i fabbisogni potabili o agricoli, ma anche per salvaguardare gli ecosistemi naturali.
Le fonti d’acqua non sono sistemi statici ma evolvono. Ogni ambiente naturale è governato da processi complessi in cui interagiscono moltissimi elementi. La natura sa sempre sorprenderti, per questo è importante monitorarla e provare a prevederne i cambiamenti.
Claudio Mineo, Responsabile dell’Unità Gestione Sostenibile della risorsa idrica di Acea Ato 2.
Nell’ambito della gestione di un sistema idrico integrato che parte dalla fase di captazione presso le sorgenti, è possibile individuare interventi di tipo strutturale e infrastrutturale, supportati da conoscenze e competenze tecniche e operative.
Un primo fondamentale aspetto per garantire la funzionalità degli impianti di approvvigionamento idrico è una corretta progettazione e la successiva realizzazione di interventi strutturali. “Sono un esempio l’impianto di captazione presso le grotte del Pertuso, nel Frusinate, alle sorgenti del Fiume Aniene, dove l'acqua è captata presso una cavità carsica e quindi immessa in acquedotto tramite un’opera di presa e una camera di calma progettate e costruite integrando al meglio elementi ingegneristici e naturali”, spiega Claudio Mineo, ingegnere idraulico e Responsabile dell'Unità Gestione Sostenibile della risorsa idrica di Acea Ato 2.
Le grotte del Pertuso, nel Frusinate, alle sorgenti del Fiume Aniene.
Un altro aspetto fondamentale per il mantenimento operativo dei sistemi idrici è costituito dagli interventi infrastrutturali: l’installazione di sistemi di misura e monitoraggio come pluviometri, idrometri, misuratori di livello, misuratori di pressione, stazioni climatiche e in generale tutte le infrastrutture grandi e piccole che permettono di monitorare costantemente lo stato del sistema e di seguire l’evolversi delle sue condizioni nel tempo.
I misuratori e i sensori digitali installati presso i punti di monitoraggio forniscono i dati per alimentare modelli previsionali calibrati per le diverse tipologie di sorgente. Tali modelli risultano fondamentali, sia nel breve che nel lungo termine, per interpretare ed anticipare eventuali interventi.
I misuratori e i sensori digitali come interfaccia per leggere la risorsa idrica
I pluviometri misurano i millimetri di pioggia caduti in un determinato periodo di tempo.
Gli idrometri rilevano il livello dell'acqua dei fiumi e dei laghi rispetto ad un riferimento fisso (zero idrometrico).
I correntometri misurano la portata d’acqua in transito in una determinata sezione fluviale in un determinato periodo di tempo.
I misuratori di livello e pressione rilevano, rispettivamente, la quota dell’acqua in un serbatoio e la pressione idrica in una tubatura, convertendo questi dati in segnali visualizzabili sia sul posto che da un sistema di trasmissione e controllo da remoto.
Le stazioni meteorologiche racchiudono un insieme di strumenti di misura che monitorano le condizioni fisiche dell'atmosfera in un dato luogo a fini meteorologici e climatici, utili a registrare dati per i modelli di interpretazione e previsione dei processi legati alla disponibilità idrica delle fonti.
Il supporto della conoscenza, infine, è essenziale in tutte le attività volte alla cura delle sorgenti e l’utilizzo sostenibile dell’acqua. Grazie alla ricerca, infatti, è possibile sperimentare le tecniche più innovative per la tutela delle fonti idriche. In quest’ambito, Acea si avvale di collaborazioni con università e altri centri di eccellenza per le ricerche nel settore tra cui:
Si fa molto per proteggere le risorse idriche, a monte, lungo la rete di distribuzione e a valle, in termini di recupero e riciclo dopo il suo utilizzo e nella reimmissione in natura.
Inoltre, è possibile riutilizzare i fanghi residui dai processi di depurazione grazie ad impianti di digestione anaerobica per la produzione di biogas, che può essere a sua volta affinato e impiegato come biometano al posto del gas naturale, con notevoli benefici sia economici che ambientali.
L’acqua è un patrimonio inestimabile in quanto fonte di vita e ricchezza ad ogni stadio della sua naturale “catena del valore”. Ed è proprio per questo che è necessario salvaguardare gli ecosistemi per garantire alle nuove generazioni un futuro sostenibile.
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