Acea per la giornata mondiale del risparmio energetico
Il Foro Romano e i Fori Imperiali sono tra i più importanti siti archeologici situati nel cuore di Roma, perché rappresentavano il cuore politico, religioso e sociale dell'antica città.
Il Foro Romano, costruito in età repubblicana e poi ampliato in epoca imperiale, è sempre stato il luogo deputato all’incontro ufficiale dei cittadini per partecipare agli affari politici, amministrativi ed economici. Nato in seguito alla bonifica di un’area paludosa situata tra il Palatino, il Campidoglio, l’attuale Via dei Fori Imperiali e il Colosseo, il Foro Romano è tuttora visitabile dai turisti che possono immergersi a 360 gradi nella storia dell’antica Roma.
L’illuminazione del Foro è stata promossa dalla Soprintendenza Speciale per il Colosseo e l'Area Archeologica Centrale di Roma e Acea ne ha curato la realizzazione, grazie alla progettazione artistica e illuminotecnica di Francesca e Vittorio Storaro. Dalla sera all'alba, il Foro Romano, via dei Fori Imperiali e i principali monumenti archeologici sono illuminati con una luce che varia le sue sfumature dal bianco oro al bianco morbido. I fasci di luce del nuovo sistema illuminotecnico avvolgono la Via Sacra, dall’arco di Tito a quello di Settimio Severo, le Basiliche di Massenzio, Aemilia e Julia, la Casa delle Vestali, la piazza del Foro, la Curia, i templi di Saturno, di Antonino e Faustina, di Cesare, dei Dioscuri e la chiesa di Santa Maria Antiqua.
Il nuovo sistema illuminotecnico, con tecnologia LED, non solo valorizza le strutture, ma permette anche un risparmio energetico del 60%: un perfetto connubio tra estetica e funzionalità.
Specifiche tecniche dell’illuminazione del Foro Romano
Il complesso dei Fori Imperiali, costituito da una serie di edifici e piazze monumentali fu edificato tra il 46 a.C. e il 113 d.C. a seguito della decisione di ampliare il Foro Romano.
Nel 46 a.C. Giulio Cesare decise di creare una nuova piazza, per svolgere le funzioni di centro amministrativo della città. Questo ampliamento prese il nome di Foro di Cesare, al quale seguirono il Foro di Augusto, il Tempio della Pace, il Foro Transitorio o di Nerva e infine il Foro di Traiano. L'insieme di queste aree archeologiche, che si estendono tra il Campidoglio e il Quirinale, costituisce i cosiddetti Fori Imperiali.
Il Foro di Cesare è il primo dei Fori Imperiali di Roma che, costruito come ampliamento del Foro Romano, aveva lo scopo di celebrare le imprese di Giulio Cesare e fornire uno spazio consono per le attività politiche, giudiziarie e religiose della città.
Situato in un’area ai piedi del Campidoglio, era costituito da un’immensa piazza rettangolare di 100x50 metri circa, intitolata a nome di Cesare, con portici colonnati su tre lati e il Tempio di Venere Genitrice sul fondo. Nel 46 d.C. avvenne l’inaugurazione del tempio e della piazza, che vennero terminate poi da Augusto.
I lavori per la costruzione del Foro di Augusto vengono commissionati nel 42 a.C. da Ottaviano Augusto, nipote di Giulio Cesare. Il luogo doveva ospitare il tempio dedicato a Marte Ultore. All'interno del portico settentrionale, fu eretto un vano lussuosamente decorato per ospitare la statua colossale di Augusto, conosciuto oggi come Aula del Colosso.
Per garantire la sicurezza e l'isolamento di questo nuovo foro romano dagli incendi, causati spesso dalla presenza di strutture in legno nel quartiere sovraffollato della Suburra, fu eretto un imponente muraglione. Questo possente muro, alto fino a 33 metri ospitava anche i due ingressi che permettevano l'accesso al Foro dalla Suburra, uno dei quali è conosciuto, sin dal Cinquecento, come Arco dei Pantani.
Il Foro o Tempio della Pace venne edificato sotto l’Imperatore Vespasiano per commemorare la conclusione delle guerre di successione e la soppressione della rivolta giudaica, insieme all'instaurazione della pace nel 70 d.C. Il grandioso complesso monumentale costruito in onore della Pace e inaugurato nel 75 d.C. era concepito come una grande piazza con portici che ospitava un giardino con fontane.
I lavori di costruzione del Foro di Nerva ebbero inizio sotto l'egida dell'imperatore Domiziano ma furono ultimati soltanto dopo la sua morte. Il Foro fu quindi inaugurato dal suo successore Nerva nel 97 d.C. Noto con il nome di "Transitorium", il complesso architettonico fungeva da collegamento tra i Fori e la zona della "Suburra" e sostituì il tratto centrale dell'Argiletum, un'antica strada che precedentemente congiungeva il quartiere della Suburra al Foro Romano.
Ultimo in ordine cronologico è il Foro di Traiano, che venne costruito sia per aumentare ulteriormente gli spazi dedicati all’amministrazione giudiziaria sia per celebrare la vittoria sui Daci, sconfitti dall’imperatore in due campagne militari, nel 101 d.C. e nel 105 d.C.
Il bottino che ne derivò venne utilizzato per costruire il foro romano intitolato appunto a Traiano, inaugurato poi nel 112 d.C.
Oltre ad un’imponente piazza, l’imperatore fece costruire la Basilica Ulpia e un cortile quadrangolare che ospitava al centro la Colonna Traiana, tuttora intatta. La colonna, che celebrava i successi bellici e la conquista della Dacia aveva anche la funzione di mausoleo perché ospitò l’urna d’oro con le ceneri dell’imperatore.
Specifiche tecniche dell’illuminazione dei Fori Imperiali
Le sorgenti luminose impiegate per l’illuminazione dei Fori Imperiali, oltre ad offrire un’alta resa cromatica e una temperatura di colore a 3.000K e 4.000K, sono dotate della tecnologia DALI capace di regolare l’intensità di ogni singolo punto luce, permettendo un importante risparmio energetico.
Foro di Augusto
171 proiettori LED da 18W a 96 W per una potenza complessiva di circa 10 kW
Foro di Nerva
59 proiettori LED da 13W a 96W per una potenza complessiva di circa 3 kW
Fori di Traiano
300 proiettori LED da 13W a 96 W per una potenza complessiva di circa 11 kW
Il sito archeologico dei Fori Imperiali è la testimonianza concreta della stratificazione storica della città. A partire dall’epoca romana, fino ai primi del Novecento con la costruzione della via dei Fori Imperiali e poi del Museo ancora più recente, oltre ad attrarre milioni di turisti ogni anno, contribuisce a preservare la storia e l'arte dell'antica Roma offrendo ai visitatori un'esperienza unica nel cuore della città eterna.
L’idea di tracciare una strada tra piazza Venezia e il Colosseo risale al periodo fascista. La via, che oggi separa l’area del Foro Romano da quella dei Fori Imperiali, sarebbe servita a facilitare l’accesso al centro della città per chi proveniva dai nuovi quartieri meridionali. La strada che oggi prende il nome di Via dei Fori Imperiali in fase progettuale era stata chiamata via dei Monti, perché avrebbe dovuto dirigersi verso i Monti Albani. Per realizzare l’arteria stradale così imponente, Mussolini decise di abbattere il quartiere Alessandrino, costruito alla fine del XVI secolo dal Cardinale Bonelli. Durante la demolizione di un muro, un manovale trovò una lastra di ferro e rimuovendola assistette allo spettacolo di una cascata di monete d’oro e gioielli, che si scoprì successivamente appartenevano ad un noto antiquario che aveva vissuto in quella casa. Questo tesoro appartiene ora ai Musei Capitolini.
Il Museo dei Fori Imperiali, inaugurato nel 2007, ospita le architetture antiche dei Fori Imperiali e la loro decorazione architettonica e scultorea. Gran parte del museo occupa l’antico edificio dei Mercati di Traiano che, in epoca antica, ospitava magazzini, negozi e uffici dell’amministrazione imperiale, e si estende anche nell’area archeologica all’aperto che un tempo costituiva una parte della struttura urbana della Roma imperiale. I Mercati, riscoperti nel 1926, erano stati costruiti contestualmente al Foro di Traiano e si articolavano su 6 livelli lungo le pendici del colle del Quirinale.
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