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Acea Ato 5 informa

Innovazione e tecnologia per dare risposte definitive a problemi. L’abbattimento della dispersione idrica è uno degli impegni principali della gestione del servizio idrico integrato. La ricerca e l’applicazione di soluzioni sempre più avanzate e tecnologiche consentono di ottenere i migliori risultati.
Vanno sicuramente in questo senso i primi riscontri del progetto pilota avviato da Acea Ato 5 per la ricerca di perdite idriche attraverso immagini satellitari che si è concluso nei giorni scorsi.
L’attività che Acea Ato 5 sta svolgendo per ridurre le perdite idriche si sviluppa a più livelli. Quelli più “vicini” e più visibili ai cittadini sono relativi alla riparazione delle rotture che si registrano lungo la rete di distribuzione, spesso visibili a occhio nudo; vi sono poi interventi di riparazione, meno visibili, lungo le varie adduzioni, sia principali che secondarie, dove le eventuali perdite spesso scorrono in località isolate (su montagne o in luoghi non facilmente accessibili) e in cui le riparazioni richiedono particolari competenze e capacità d’operazione.
È facilmente intuibile che una perdita su un’adduttrice principale, oltre a disperdere - proprio per la maggior portata della linea - una quantità molto più grande d’acqua, rischia anche di causare disservizi ad un maggior numero di utenti e centri abitati rispetto a una perdita sulla rete di distribuzione locale. Per questo Acea Ato 5 è quotidianamente impegnata su entrambi i fronti, al fine di garantire costantemente il flusso idrico a tutti gli utenti con decine di interventi nelle 24 ore, alcuni ‘visibili’ e altri meno ma forse anche più necessari.
Tra le attività meno in vista, Acea Ato 5 ha concluso, nelle scorse settimane, il progetto pilota per la ricerca delle perdite idriche attraverso le immagini riprese dai satelliti o attraverso foto-radar scattate da un aereo, analizzate con un particolare algoritmo capace di mettere in evidenza la presenza di acqua potabile al di fuori del tracciato delle reti, indicando così la possibile presenza di una rottura o un guasto alla condotta. Una tecnologia, già diffusa in molte parti d’Italia e del mondo, e che per la prima volta è stata utilizzata anche nell’area dell’Ato 5.
I risultati vengono giudicati positivi e lasciano ben sperare. Il progetto pilota ha interessato i comuni di Alatri, Fumone e Veroli, l’analisi delle immagini satellitari ha interessato un periodo di poco più di 10 giorni, tra settembre e ottobre, per circa 580 chilometri di tubature scandagliate.
L’attività ha consentito di evidenziare oltre 100 ‘perdite’ sospette, anche in aree non sempre facili da raggiungere e quindi difficilmente individuabili altrimenti. Quasi il 60% di queste “perdite pre-localizzate” (come tecnicamente vengono chiamate) sono state effettivamente riscontrate come tali dopo le verifiche successive svolte sul posto. In alcuni casi quelle individuate sono risultate essere perdite occulte, ovvero non visibili perché non affiorano al terreno e che quindi non sarebbe stato possibile trovare diversamente.
Su molte perdite indicate, i tecnici e le ditte di Acea Ato 5 sono già intervenuti per la riparazione, su altre si stanno programmando in queste settimane verifiche e interventi, anche per la complessità dell’attività da svolgere.
La tecnologia utilizzata è quella cosiddetta SAR (Synthetic Aperture Radar) offerta in Italia dalla società “2F Water Venture” che ha attive collaborazioni con i maggiori gestori italiani del servizio idrico integrato.
Tale tecnologia permette di individuare proprio le perdite occulte e quelle di sottofondo (ovvero non individuabili con le tradizionali tecnologie di ricerca). Le immagini satellitari, su cui viene sovrapposta la mappa della rete idrica, una volta 'ripulite' da elementi non d'interesse sono in grado di registrare il particolare 'rimbalzo' che l'acqua restituisce delle onde radar.
 

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