Acea per la giornata mondiale del risparmio energetico
Le utenze interessate di Atina e Guarcino potranno regolarizzarsi entro l’anno
La misura è necessaria a tutelare la riserva idrica e gli altri utenti
Chi rifiuta di farsi installare il contatore idrico rischia di pagare bollette più care.
La Segreteria tecnico-operativa dell’Ato 5, infatti, ha autorizzato il Gestore a fatturare, agli utenti privi di misuratore, consumi in stima che siano pari alla media dei consumi registrati nel territorio di riferimento per la stessa tipologia di utilizzo.
Una scelta fatta nell’interesse di tutti gli altri utenti, altrimenti penalizzati, che comporterà per gli interessati maggiori addebiti.
Per evitare il rincaro, ci si può mettere in regola entro fine 2019, contattando Acea Ato 5 e facendosi installare il necessario contatore. In tal modo si pagherà solo per quanto realmente consumato.
L’apposizione di un misuratore dei consumi, conforme alla normativa, presso ogni abitazione è, infatti, obbligatoria.
Nel nostro Ambito territoriale ottimale, esistono ancora situazioni in cui interi Comuni o popolose aree urbane sono sprovvisti di contatori e l’acqua viene fornita a ‘tronchetto’, cioè direttamente dall’acquedotto pubblico all’abitazione, senza alcuna possibilità di quantificare i mc erogati.
È quanto accade nel Comune di Guarcino e in parte del Comune di Atina.
Fino ad oggi, in tali centri, il consumo d’acqua è stato fatturato in modo standard, cioè facendo riferimento al consumo base (108 mc annui) o ai consumi medi della categoria ‘domestico residenziale’.
Tale metodo, però, non garantisce il rispetto del principio di uguaglianza tra gli utenti del servizio idrico integrato e, al pari delle perdite contrastate quotidianamente dal Gestore, incide negativamente sulla qualità del servizio.
Si pensi per esempio a quanto accade a Guarcino, dove a fronte di circa 1.000 utenze solo 20 hanno contatori installati: in tutto, quelle mille utenze ricevono ogni anno circa 1.000.000 di mc d’acqua. Il Gestore - con il metodo standard detto - ne fattura circa 100.000, che - anche tenuto conto del livello di perdite della rete - sono comunque solo una parte minima dei potenziali consumi reali.
Questo stato di cose penalizza, prima di tutto, ogni altro utente che paga regolarmente le bollette in proporzione a quanta acqua utilizza.
Tale utente, infatti, si ritrova a pagare di più a causa dei quantitativi d’acqua consumati da chi non ha il contatore. Questo perché i costi per distribuire l’acqua a Guarcino e ad Atina, finiscono comunque nella tariffa applicata a tutti. Se l’acqua erogata in questi due Comuni fosse correttamente contabilizzata, aumenterebbe il volume totale dei mc fatturati e di conseguenza la tariffa idrica risulterebbe più bassa. Per essere più chiari: i costi sostenuti resterebbero gli stessi, ma potendoli ripartire su una quantità d’acqua maggiore, per ogni metro cubo si pagherebbe meno. Insomma, vale sempre il principio: se tutti pagano, tutti pagano meno.
L’assenza del misuratore, inoltre, incentiva lo spreco di risorsa idrica che, invece, il sistema degli esuberi, in presenza di contatore, punta a contrastare.
Nel caso di Guarcino, la Sto proprio per limitare le ricadute negative sulla tariffa e garantire la corretta applicazione della regolamentazione del settore, ha indicato in 326 mc annui, a partire dal 1 gennaio prossimo, il minimo da fatturare ad ogni utenza priva di misuratore, dando tempo agli interessati fina al 31 dicembre prossimo per mettersi in regola.
Un provvedimento simile è allo studio anche per Atina.
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