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Acea Ato 5 informa

Allacciarsi abusivamente alla rete idrica è reato: si rischia qualche anno di reclusione oltre ad una multa e a dover poi rifondere le spese di giudizio.

Spesso sembra la ‘soluzione’ più facile, che purtroppo viene pericolosamente sostenuta e promossa anche da movimenti e comitati. Eppure, per l’utente del servizio idrico, che si vede denunciato e processato, finisce per essere, alla fine, un grosso guaio.

Infatti, intercettare le tubature idriche per approvvigiornarsi abusivamente d’acqua o ripristinare il flusso idrico, magari interrotto dal Gestore a seguito del mancato pagamento delle bollette, costituisce un vero e proprio furto, un reato sempre aggravato, poiché necessariamente ricorrono alcune delle circostanze espressamente previste dal codice penale (ad esempio la rimozione dei sigilli messi dal Gestore, la manomissione della rete per fare l’allaccio non autorizzato, ecc.). La pena prevista è quella della reclusione da 2 a 6 anni e della multa da 927 euro a 1.500 euro.

Del fatto risponde non solo chi ha materialmente commesso l’allaccio abusivo, ma anche chi, più semplicemente, se ne è ‘solo’ avvantaggiato.

La posizione dell’utente che si affida a tali ‘rimedi’ può ulteriormente aggravarsi, poi, se - ad esempio - al riallaccio abusivo si aggiunge anche l’aver presentato denuncia per il ‘furto’ del contatore che, invece, è stato staccato dal Gestore, dopo diversi avvisi e solleciti, davanti al perdurare del mancato pagamento dei consumi. In tale caso, infatti, l’utente può esser chiamato anche a rispondere di calunnia - il reato procedibile d'ufficio - per aver segnalato all’autorità giudiziaria un fatto che, invece, sa benissimo essere falso. Un reato grave che prevede pene molto elevate.

Va ricordato, infatti, che l’installazione e rimozione o la nuova installazione per qualsiasi motivo del misuratore dei consumi deve essere effettuata esclusivamente dal Gestore del servizio idrico, affinché avvenga correttamente e garantisca il corretto computo dei consumi.

Oltre a quanto detto, talvolta il cittadino può incappare anche in un’altra violazione penale. E’ il caso in cui, ad esempio, l’utente utilizzi un lucchetto o altri mezzi per impedire l’accesso al contatore dell’acqua agli operatori di Acea Ato 5. In questo caso, si rischia la denuncia per il reato di violenza privata.
In tale circostanza è possibile anche che l’Autorità giudiziaria disponga il sequestro preventivo dell’impianto abusivo, anche al fine di non consentire che il reato venga portato a conseguenze ulteriori.

Va infine ricordato che il vigente regolamento del Servizio Idrico Integrato, parte integrante della Convenzione di gestione, all’articolo 11 prevede che “Il contatore deve essere installato in modo che possa correttamente funzionare e possa essere facilmente accessibile per la lettura e la manutenzione”, mentre il successivo articolo 14 dispone che “gli apparecchi (di misura) sono di proprietà del Gestore, gli utenti ne sono i consegnatari e sono pertanto responsabili di qualunque manomissione o danno ad essi arrecato”.
L’accesso al contatore è necessario per garantire la corretta gestione della fornitura idrica e ciò nel reciproco interesse del gestore e dell’utente.

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