I sarti della luce: i light designer e l'illuminazione artistica di Roma

Il ruolo del light designer

Se si potesse riassumere in una sola parola il complesso lavoro del light designer, questa parola potrebbe essere equilibrio. Un concetto che viene perfettamente espresso da chi in Acea segue i progetti di illuminazione artistica dei principali monumenti di Roma
Equilibrio tra storia e innovazione, tra arte e tecnica, tra razionalità ed emozione, tra visibile e invisibile.
Gilda Magni lavora con un approccio accademico e con spirito umanistico, Bruno Lalli invece più esperienziale e tecnico. Due punti di vista differenti sullo studio della luce, che però si bilanciano e si completano a vicenda in un continuo scambio e confronto.

Ho sempre voluto occuparmi di beni culturali e della loro valorizzazione, presto ho capito che lavorare con la luce poteva essere la strada giusta.

Così dopo la laurea in Architettura e il Master in Light Design, Gilda ha iniziato a lavorare nel settore dell'illuminazione, prima in un’azienda produttrice di apparati illuminotecnici poi in un importante studio romano, e questo le ha permesso di conoscere gli strumenti del mestiere. Da un anno e mezzo è in Acea con il ruolo di progettista di illuminazione monumentale.

Il percorso di Bruno in Acea comincia invece nel 1996. Inizia subito ad occuparsi di progettazione d'impianti d'illuminazione pubblica e dal 2005, in maniera esclusiva, di illuminazione monumentale.
Dopo gli studi da geometra, nell'ambito dei programmi di sviluppo professionali organizzati da Acea, frequenta i corsi d'illuminotecnica. Da subito nasce in lui una profonda passione, fino a diventare oggi un Responsabile Programmazione e Progettazione Illuminazione Artistica.

Illuminare un monumento di Roma è qualcosa di unico nella sua realizzazione così come il suo progetto illuminotecnico.

Come si realizza un progetto di illuminazione artistica?

“La conoscenza del monumento è il punto di partenza” spiega Gilda. Quando si inizia un progetto infatti la prima cosa da fare è un sopralluogo conoscitivo per percepire le emozioni che il luogo e il monumento possono trasmettere e che il designer attraverso la luce vuole valorizzare. Già in questa prima fase, a seconda del progetto, vengono coinvolte altre figure come storici dell’arte, funzionari della Sovrintendenza Capitolina e di Stato, architetti e archeologi, interlocutori con cui collaborare per definire il progetto vero e proprio. 
Ma l'illuminazione monumentale non è solo emozione.

Con il tempo, il nostro lavoro è cambiato profondamente soprattutto per le tecniche e gli strumenti che si sono evoluti con il progredire della tecnologia. Tecnologia che oggi ci permette di fare cose che prima erano impensabili.

Al momento il team si avvale anche della stretta collaborazione con le Università Sapienza e Roma Tre che effettuano rilievi 3d attraverso scanner laser funzionali per elaborare un modello tridimensionale del monumento. “Questo rilievo” continua Gilda “viene poi inviato al nostro ufficio dove realizziamo la simulazione virtuale del progetto illuminotecnico. In questo modo riusciamo a valutare le diverse ipotesi progettuali e scegliere quella più adatta al concept di progetto.”
La tecnologia è quindi un elemento fondamentale per questo lavoro ma la vera sfida è riuscire a esaltare il monumento, non solo per come viene calibrata la luce sulle superfici, ma anche nella realizzazione dell’impianto che sui monumenti deve risultare invisibile.

Siamo come dei sarti che creano un abito su misura” racconta Gilda. “E lo realizziamo utilizzando anche soluzioni innovative e sperimentali, alcune volte ideate per la specifica esigenza.”

Progetto esemplare in questo senso è stata l’illuminazione del Campidoglio. Inaugurato nel 2018, ha richiesto uno sforzo significativo per rendere invisibili gli apparecchi illuminotecnici.

Oggi la storia di Roma e i suoi monumenti possono risplendere in tutta la loro magnificenza. Grazie al sapiente utilizzo della luce e della tecnologia che ogni giorno professionisti come Gilda e Bruno mettono in campo per un'illuminazione sostenibile che guarda al futuro.

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