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Acea Ato 5 informa

Sottrarre acqua alla rete è punibile come furto.
Fino a marzo gli interessati possono regolarizzarsi senza rischiare penali.

Acea Ato 5 è il gestore unico del servizio idrico integrato nel territorio dell’Ambito territoriale ottimale (Ato) n. 5 “Lazio Meridionale” che raccoglie 86 Comuni della provincia di Frosinone e uno della provincia di Latina.
Il rapporto tra Gestore e utenti è regolato dalla normativa nazionale e dai regolamenti approvati da tutti i Comuni al momento dell’affidamento del servizio.
Chi usufruisce dei servizi idrici (acquedotto, fognatura, depurazione) è tenuto al pagamento di un corrispettivo che concorre a coprire i costi sostenuti per il servizio medesimo, secondo il principio “chi più inquina, più paga”, in modo da disincentivare gli sprechi della risorsa idrica.
Agire al di fuori di tali regole è quindi vietato. Usufruire del servizio idrico integrato consapevoli di non essere censiti dal gestore o allacciarsi abusivamente alla rete idrica (o riallacciarsi autonomamente a seguito di una sospensione della fornitura o di un distacco) è un illecito che il più delle volte configura anche un reato.
Quando viene individuato, l’allaccio abusivo è subito rimosso. Il vigente regolamento idrico, poi, prevede che qualora sia constatata l’alterazione dei sigilli, la manomissione o l’alterazione delle condutture o venga scoperto qualunque altro accorgimento che consenta il prelievo incontrollato dell’acqua, il responsabile sarà tenuto, oltre al pagamento della penale prevista, anche a corrispondere il dovuto per i volumi d’acqua prelevati e a rimborsare tutte le spese causate dall'abuso.
Bisogna però anche ricordare che, sottrarre acqua dalla rete pubblica, senza il consenso del Gestore, manomettendo le tubature è inquadrabile come furto (l’acqua è equiparata a un bene mobile); tale reato, inoltre, è quasi sempre aggravato dalla violenza operata sulle cose (manomissione di sigilli, taglio di tubature, ecc.).
Risponde del reato, si badi bene, non solo chi materialmente ha realizzato o realizza l’allaccio abusivo, ma anche chi (a titolo di concorso) in seguito a tale abuso si avvantaggia della fornitura.
Le conseguenze di un allaccio abusivo alla rete idrica comportano quindi sia conseguenze di natura patrimoniale (con richiesta di pagamento per il servizio di cui si è usufruito indebitamente) sia penale (per il furto aggravato d’acqua).
Acea Ato 5 ha avviato una serie di verifiche sul territorio di competenza proprio per individuare e risolvere tutte le situazioni di abuso. I primi riscontri di tale attività, purtroppo, fanno presagire l’esistenza, in diversi casi, di una diffusa situazione di irregolarità.
Vale la pena ricordare che tali verifiche sono adottate, prima di tutto, nell’interesse degli utenti in regola, poiché sono proprio loro quelli su cui ricadono tutti i costi per i consumi fatti dagli abusivi.
Si stima infatti che l’abbattimento dell’abusivismo taglierebbe le tariffe idriche di circa il 30%.
Anche per questo, d’intesa con l’Autorità d’ambito e l’Organismo di tutela dei consumatori è stato firmato alla presenza del Garante idrico regionale, un accordo (moratoria) per favorire l’emersione degli abusivi.
L’intesa prevede l’azzeramento di penali e somme pregresse per tutti coloro che volontariamente si metteranno in regola entro il prossimo 31 marzo.
Dopo tale data e fino al 31 dicembre 2020, sarà ancora possibile regolarizzarsi ma sarà necessario pagare, anche se parzialmente, parte dei corrispettivi dovuti per il pregresso.
Quanti interessati alla moratoria possono avere tutte le informazioni necessarie presso gli sportelli commerciali di Frosinone (via Aldo Moro 415) o di Cassino (via Giacomo Leopardi 32).
 

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