Acea Ato 5 informa

Acea Ato 5 è impegnata nella realizzazione di interventi e realizzazioni per oltre 86 milioni di euro
Il finanziamento delle opere è sostenuto dalla tariffa con precisi vincoli e limiti

Investimenti sulla rete idrica, sulla rete fognaria e sugli impianti. Acea Ato 5 è quotidianamente impegnata nella realizzazione del piano degli interventi che la Conferenza dei sindaci dell’Ambito territoriale ottimale “Lazio Meridionale - Frosinone” fissa con cadenza quadriennale e che viene aggiornato ogni biennio. L’ultima pianificazione - in scadenza al 31 dicembre prossimo - prevede realizzazioni di opere e lavori per oltre 86,6 milioni di euro.

Il finanziamento di questi interventi è sostenuto dalla bolletta dell’acqua. Una delle componenti della tariffa idrica, infatti, è determinata proprio dal valore degli investimenti che il Gestore del servizio è chiamato a fare per migliorare ed efficientare le reti e gli impianti acquedottistici e di depurazione.

La quantificazione di questa componente tariffaria è calcolata sulla scorta dei dati relativi ai due anni precedenti, in modo che - ad esempio - con le bollette emesse in base alle tariffe vigenti nel 2019 - si vadano a coprire gli investimenti effettivamente sostenuti per la realizzazione delle opere nel 2017. Tale componente, cioè, è computata solo sui dati di consuntivo, questo perché, chiaramente, la realizzazione o il potenziamento di molte opere - si pensi ad esempio a impianti di depurazione a servizio di centri medio-grandi - comporta tempi di progettazione, rilascio autorizzazioni, appalto dei lavori e costruzione vera e propria, di diversi anni.

Per questo, il metodo tariffario dettato dall’Autorità di regolazione del settore (Arera) prevede ogni due anni un aggiornamento in modo tale che si possano conguagliare in tariffa, anno per anno, gli effettivi valori degli investimenti realizzati.

I costi di un’opera, insomma, non finiscono in bolletta fin quanto non è realizzata e nei limiti di spesa per l’avanzamento dei lavori effettivamente affrontati dal gestore anno per anno.

Per scelte di differente priorità, per l’urgenza di realizzare prima altre infrastrutture o per necessità di adeguamento ai parametri di qualità tecnica è poi possibile che, in sede di aggiornamento biennale, alcune opere in programma per una determinata annualità slittino a quella successiva o altre vengano anticipate, ma il sistema di copertura degli investimenti, come spiegato, impedisce che il peso economico della stessa opera possa “passare” due o più volte in bolletta.

Il metodo tariffario si preoccupa, inoltre, anche di garantire sostenibilità alla tariffa: ovvero non consente che il trasferimento sugli utenti dei costi del servizio sia incontrollato. Per questo esiste un limite di aumento annuale che non può essere superato. Nell’Ato 5 di Frosinone, con l’attuale metodo tariffario vigente, la tariffa idrica non può aumentare più dell’8% annuo.

Tale limite, va ricordato, non è uguale per tutti gli Ambiti territoriali ottimali (Ato) ma ha diverse gradazioni in base allo specifico “schema regolatorio” scelto a seconda dell’efficientamento e degli investimenti di cui l’Ato ha bisogno. Per tale motivo, è falsato il raffronto tra le tariffe di un Ato e quelle di un altro senza tener presente la situazione infrastrutturale dei due ambiti e le specifiche necessità di ognuno.

Per tutto quanto si è detto, il sistema di finanziamento di opere e infrastrutture tramite la tariffa idrica non è sufficiente a dare risposte puntuali alle esigenze dei territori e della gestione idrica. Una consapevolezza che ha indotto, nel 2017, Governo e Parlamento a lanciare il Piano Nazionale degli interventi nel settore idrico proprio per far fronte, senza appesantire le bollette, alle urgenze e necessità vantate da molti ambiti. Tra le priorità individuate nella prima attuazione del Piano nazionale sono presenti anche quattro interventi relativi all’Ato di Frosinone.
 

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